• Gennaio 7, 2022

In genere si pensa al termine dieta in termini di restrizione alimentare e alla figura del nutrizionista come un professionista che elabora un piano alimentare allo scopo di far perdere peso e riportare i pazienti nella condizione di normopeso. In realtà la nutrizione si occupa di cose molto importanti e lo scopo principale è quello di promuovere lo stato di salute dell’individuo e di prevenire l’insorgenza di patologie. Alla base della nostra salute ci deve essere una sana e corretta alimentazione ma prima ancora l’educazione ad un corretto comportamento alimentare. La cattiva alimentazione causa ogni anno un numero sempre crescente di malattie quali diabete, malattie cardio-vascolari, obesità e tumori.

 E’ fondamentale intervenire su uno stile alimentare che contempla un eccesso di proteine, soprattutto animali, di grassi, in particolare quelli saturi, una scarsa presenza di carboidrati con un eccesso di zuccheri a rapido assorbimento, che minano silenziosamente il nostro benessere. Le errate abitudini si modificano osservando a tavola delle scelte concrete fatte di controllo delle porzioni, maggior consumo di frutta e verdura, riduzione dei grassi e gestione oculata di spuntini e bibite zuccherate. 

Come si previene l’obesità?

Sicuramente incrementando l’attività fisica ma soprattutto adottando un regime alimentare bilanciato e idoneo al nostro dispendio energetico giornaliero.

Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche.

Di cosa abbiamo bisogno?

L’organismo umano ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente. 

Alcuni sono essenziali a sopperire il bisogno di energia, altri ad alimentare il continuo ricambio di cellule e altri elementi del corpo, altri a rendere possibili i processi fisiologici, altri ancora hanno funzioni protettive.

Per questa ragione l’alimentazione deve essere quanto più possibile varia ed equilibrata.

Cereali

Grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati (pane, pasta, riso) apportano all’organismo  carboidrati, che rappresentano la fonte energetica principale dell’organismo, meglio se consumati integrali. Contengono inoltre vitamine del complesso B e minerali, oltre a piccole quantità di proteine.

Frutta e ortaggi

Sono una fonte importantissima di fibre, un elemento essenziale nel processo digestivo. 

Frutta e ortaggi sono inoltre ricchi di vitamine e minerali, essenziali nel corretto funzionamento dei meccanismi fisiologici. Contengono, infine, antiossidanti che svolgono un’azione protettiva.

Carne, pesce, uova e legumi

Questi alimenti hanno la funzione principale di fornire proteine, una classe di molecole biologiche che svolge una pluralità di funzioni. Partecipano alla “costruzione” delle diverse componenti del corpo, favoriscono le reazioni chimiche che avvengono nell’organismo, trasportano le sostanze nel sangue, sono componenti della risposta immunitaria: forniscono energia “di riserva”, aiutano l’assorbimento di alcune vitamine e di alcuni antiossidanti, sono elementi importanti nella costruzione di alcune molecole biologiche.

Un insufficiente apporto di proteine può compromettere queste funzioni (per esempio si può perdere massa muscolare), ma un eccesso è altrettanto inappropriato: le proteine di troppo vengono infatti trasformate in depositi di grasso e le scorie di questa trasformazione diventano sostanze, che possono danneggiare fegato e reni.

Le carni, in particolare quelle rosse, contengono grassi saturi e colesterolo. Pertanto vanno consumate con moderazione.

Vanno consumati con maggior frequenza il pesce, che ha un effetto protettivo verso le malattie cardiovascolari (contiene i grassi omega-3) e i legumi, che rappresentano la fonte più ricca di proteine vegetali e sono inoltre ricchi di fibre.

Latte e derivati

Sono alimenti ricchi di calcio, un minerale essenziale nella costruzione delle ossa. E’ preferibile il consumo di latte scremato e di latticini a basso contenuto di grassi.

Acqua

Circa il 70% dell’organismo umano è composto di acqua e la sua presenza, in quantità adeguate, è essenziale per il mantenimento della vita.

L’acqua è, infatti, indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e delle reazioni biochimiche che avvengono nel corpo, svolge un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nell’impiego dei nutrienti.

È il mezzo principale attraverso cui vengono eliminate le sostanze di scarto dei processi biologici.

Per questo, un giusto equilibrio del “bilancio idrico” è fondamentale per conservare un buono stato di salute nel breve, nel medio e nel lungo termine.


Fonte: linee guida per una sana alimentazione Centro di ricerca alimenti e nutrizione Crea Revisione 2018

In cosa consiste un piano terapeutico personalizzato?

Lo scopo di un piano dietetico equilibrato non è solo è quello di riportare il peso corporeo di un soggetto ad un valore di BMI (Body Mass Index) accettabile ma di optare per una terapia nutrizionale che possa garantire nel tempo un mantenimento di determinati valori antropometrici grazie ad un’adeguata EDUCAZIONE ALIMENTARE del soggetto in sovrappeso, in modo da renderlo autonomo e indirizzarlo alla variabilità nella scelta degli alimenti e del regime alimentare per migliorare il suo stile di vita e il suo stato di salute.  

Nella PRIMA VISITA nutrizionale si effettua un’anamnesi alimentare tramite un colloquio conoscitivo finalizzata alla conoscenza della storia ponderale, alla valutazione dello stato di nutrizione e del comportamento alimentare. Inoltre si richiede la compilazione di un questionario per capire le abitudini alimentari, la presenza  di patologie e di eventuali terapie farmacologiche in atto.  Poi si effettuea la visita vera e propria che consiste delle seguenti 10 tappe:

1. Rilevazione delle misure antropometriche ovvero peso, altezza e circonferenze corporee per stabilire l’indice di massa corporea BMI e il rischio di patologie cardio-vascolari 

2. Analisi della composizione corporea 

3. Plicometria per determinare il livello di grasso sottocutaneo

4. Bioimpedenziometria per stabilire la massa grassa FM( Fat Mass), la massa priva di grasso FFM (Fat Free Mass), il grasso intraviscerale e lo stato di idratazione 

5. Stima del metabolismo basale (se è necessario tramite Calorimetria indiretta) 

6. Livello di attività fisica 

7. Laddove è necessario test del DNA per stabilire il profilo metabolico individuale 

8. Consigli per aumentare l’aderenza alla dieta e una corretta educazione alimentare

9. Pianificazione della terapia alimentare e degli obiettivi da raggiungere

10. Discussione del piano alimentare settimanale seguendo una strategia personalizzata

In base alla rilevazione, si procede all’elaborazione di un piano nutrizionale bilanciato ed equilibrato tenendo conto delle esigenze specifiche del paziente, del suo stato nutrizionale e delle eventuali condizioni patologiche precedentemente accertate dal medico curante. La dieta sarà bilanciata sia dal punto di vista dei macronutrienti (Carboidrati, Lipidi e Proteine) che dei micronutrienti (vitamine e minerali) con particolare attenzione all’apporto di colesterolo e di grassi saturi. Le visite di controllo prevedono un’analisi della composizione corporea per fare un confronto e monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, un’eventuale modifica della dieta e l’apprendimento dei principi di educazione alimentare in modo da rendere autonomo il paziente durante la fase di mantenimento in futuro.


Diete Personalizzate per: 

  • Sottopeso, sovrappeso e obesità 
  • Disturbi gastrointestinali
  • Dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperuricemia)
  • Allergie e Intolleranze alimentari 
  • Diabete ed ipertensione
  • Menopausa ed osteoporosi
  • Disturbi del comportamento alimentare 
  • Gravidanza e allattamento 
  • Alimentazione per sportivi 

 

Cos’è l’analisi della composizione corporea?

La maggior parte dei metodi di valutazione della composizione corporea si basa sul modello che suddivide la massa corporea totale (body weight) in due compartimenti principali: la massa magra, o massa libera dal grasso (Fat Free Mass FFM) e massa grassa (Fat Mass FM). La massa grassa rappresenta la totalità dei lipidi presente nel corpo umano ed è espressa in percentuale rispetto alla massa corporea totale e comprende il grasso essenziale e il grasso di deposito.

Un primo metodo è la PLICOMETRIA il cui principio è di misurare la percentuale di tessuto adiposo sottocutaneo. Si attua mediante uno strumento, chiamato plicometro, che permette di rilevare lo spessore delle seguenti pliche cutanee: 

1. bicipitale 

2. tricipitale 

3. sottoscapolare 

4. sovrailiaca 

Tale metodica si basa sul presupposto che lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo sia proporzionale al grasso corporeo totale; il valore numerico delle pliche viene inserito in equazioni predittive per la valutazione della massa grassa corporea e la massa metabolicamente attiva, comprensiva della massa muscolare.  

L’Impedenziometria 

Il termine impedenza si riferisce alla forza che il nostro corpo oppone al passaggio di una corrente alternata, di piccola intensità, pari a 800 mA; L’impedenziometria si basa sul dato fisico che l’acqua è un buon conduttore di corrente elettrica mentre il grasso è un isolante perfetto per cui le misurazione di determinati parametri fisici (valori di resistenza e reattanza) si traducono in una stima della massa grassa e della massa magra che comprende massa ossea, massa muscolare, tutti gli organi interni, l’acqua divisa in porzione intracellulare ed extracellulare, e la massa cellulare metabolicamente attiva.

La bioimpedenziometria è una metodica non invasiva che consente di analizzare, oltre alla composizione corporea, lo stato nutrizionale, l’idratazione e il livello di grasso intraviscerale del soggetto sportivo. 

Tutte le rilevazioni descritte sono fondamentali per determinare il dispendio energetico e per stabilire le necessità proteiche e la risposta metabolica del paziente.

La BIA mira ad offrire al paziente alcuni indicatori chiave del benessere fisico, che consentono di monitorare l’impatto di un cambiamento  nella dieta sul fisico per verificare che il regime seguito sia sano.  Inoltre permette di tenere sotto controllo il livello di massa grassa, grasso viscerale, massa metabolicamente attiva e livello di idratazione. 

Massa grassa
La Percentuale di grasso corporeo è la proporzione tra quantità di grasso e peso corporeo. è stato dimostrato che riducendo il grasso corporeo in eccesso, si riduce il rischio di insorgenza di particolari condizioni quali ipertensione, cardiopatie, diabete e cancro.

Massa magra
Indica la massa dei muscoli corporei (scheletrici e lisci) più l’acqua in essi contenuta che vanno a costituire la massa metabolicamente attiva.
La percentuale di acqua corporea totale rappresenta la percentuale della quantità totale di liquidi nell’organismo.
L’acqua gioca un ruolo vitale in numerosi processi organici ed è presente in ogni cellula, tessuto e organo. Il mantenimento di una percentuale di acqua corporea totale sana garantisce il funzionamento efficiente del corpo e riduce il rischio di sviluppare problemi di salute.

I valori in percentuale medi di acqua corporea totale per un adulto sano sono:

Femmina: da 45% a 60% 

Maschio: da 50% a 65%

Metabolismo basale
BMR  è il livello minimo di energia di cui il corpo, compresi gli organi dell’apparato respiratorio e circolatorio, il sistema nervoso, il fegato il rene e altri organi, ha bisogno in fase di riposo per funzionare efficacemente. Anche durante il sonno si consumano calorie. 

Circa il 70% delle calorie consumate giornalmente viene utilizzata per il metabolismo basale. Inoltre l’energia prodotta viene sfruttata in qualsiasi attività, anche se più vigorosa l’attività, maggiori le calorie bruciate. Ciò è dovuto ai muscoli scheletrici, pari a circa il 40% del peso corporeo, che agiscono da motore metabolico e utilizzano una grande quantità di energia. La quantità di muscoli influisce di molto sul metabolismo basale. Pertanto, l’aumento della massa muscolare contribuisce ad aumentare il metabolismo basale. 

Studiando soggetti sani, gli scienziati hanno riscontrato che con l’invecchiamento, il metabolismo basale cambia: subendo un aumento durante la crescita e dopo aver raggiunto il picco tra i 16 e i 17 anni, generalmente diminuisce gradualmente. 

Avere un metabolismo basale più elevato aumenta il numero di calorie sfruttate e contribuisce a ridurre il grasso corporeo. Mentre un metabolismo basale basso renderà più difficile perdere peso corporeo. 

Fabbisogno calorico giornaliero: corrisponde alla somma delle calorie necessarie per il metabolismo basale, il metabolismo dell’attività fisica giornaliera e la termogenesi indotta dalla dieta.